domenica 6 aprile 2008

Una provincia unita che scommetta sul turismo

Elezioni Wanda Ferro, candidata del Pdl alla presidenza di Palazzo di Vetro, indica priorità e strade da seguire: "Evitiamo disgregazioni"
Una provincia unita che scommetta sul turismo
«La prima cosa da fare? Bisogna inchiodare la Regione ad un reale passaggio delle deleghe»


Continua con Wanda Ferro, in lizza per il Popolo della libertà, la serie di interviste rese alla Gazzetta del Sud dai candidati alla presidenza della Provincia in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile.

Cosa l'ha spinta a presentare la sua candidatura?

«Sono tanti i motivi alla base della mia candidatura: prima di tutto l'amore per la mia terra unito alla consapevolezza di essere pronta ad affrontare un impegno amministrativo così gravoso e importante; la volontà di dare continuità al grande lavoro fatto dal presidente Traversa e difendere tutte quelle opere realizzate negli ultimi anni che sono patrimonio dei cittadini; la convergenza che hanno trovato sul mio nome gli esponenti dei partiti e dei movimenti che mi sostengono in questa campagna elettorale; infine il favore popolare che ho riscontrato non appena è stata avanzata l'ipotesi della mia candidatura».

Perché gli elettori dovrebbero votarla?

«Perché ho tanto entusiasmo e una discreta esperienza politica maturata negli ultimi anni all'interno delle pubbliche amministrazioni da consigliere ed assessore comunale alla cultura e da consigliere provinciale, ed ancora perché non ho mai ritenuto questa candidatura il punto di arrivo della mia storia politica. Penso di essere una persona tenace, di credere nella forza delle idee e nell'importanza del lavoro di squadra: quando ho dovuto affrontare un impegno importante sono stata attenta ad ogni minimo particolare e soltanto una volta ho pensato che avevo davanti a me un sogno irrealizzabile, quando stavamo organizzando il concerto di Vasco Rossi a Germaneto. In quell'occasione ho compreso quanta forza sia possibile attraverso una rete di sinergie e che tanto più grandi sono i progetti, tanto più determinante diventa il lavoro di squadra; una squadra che per essere vincente deve essere composta anche dalla gente. Il concerto di Vasco Rossi, per il quale lavorarono mille persone, non avrebbe avuto una eco così clamorosa senza la maturità dei 400mila che invasero l'area di Germaneto. Per questo ho sempre sostenuto che i veri protagonisti di quella storia furono gli spettatori, in maniera particolare i più giovani. Così ho capito che a volte anche i sogni si avverano, se ci crediamo, in tutta la loro bellezza».

In breve sintesi, cosa ritiene di poter fare nel caso venga eletta? E qual è per lei la priorità numero uno?

«Lavorare affinché tutti i cittadini della provincia di Catanzaro comprendano l'assoluta necessità di evitare ulteriori e dannose disgregazioni come quelle che negli anni passati il centrosinistra ha attuato indebolendo di fatto la nostra provincia. Poi credo nel rilancio del turismo come fattore culturale, dalla cultura d'impresa alla valorizzazione delle bellezze artistiche e paesaggistiche e delle tradizioni secolari che rendono il nostro territorio unico ben oltre le meraviglie naturali che tutti ci invidiano e che consentono di garantire un'offerta completa, dai due mari ai territori premontani fino alla Sila Piccola. La priorità più importante sarà quella di inchiodare il governo regionale ad un reale e concreto passaggio delle deleghe, comprese le risorse finanziarie che oggi il centrosinistra tiene strette per la solita triste abitudine di esercitare il potere. Sul piano operativo è invece importante provvedere all'organizzazione all'interno della Provincia dei compiti oggi assegnati all'Ato per essere pronti ad intervenire non appena il Consiglio regionale approverà definitivamente la legge per il passaggio delle competenze. La difesa del nostro territorio e dei suoi mari deve essere un impegno costante e quotidiano».

Come pensa di gestire le spinte campanilistiche che attraversano il territorio?

«Saranno gli stessi cittadini a cancellare ogni spinta autonomistica e per la verità avendo già percorso in lungo e in largo le strade della provincia ho sempre trovato una voglia di crescita collettiva: i campanilismi sono purtroppo frutto dei progetti di quelle segreterie politiche e di quei movimenti che, non avendo altri argomenti, cercano di ingannare i cittadini variando i propri slogan a seconda del territorio di competenza. Io al contrario affermo gli stessi princìpi da Catanzaro, città che amo profondamente, a Lamezia, che ritengo risorsa imprescindibile per ogni ipotesi di sviluppo, a Soverato, perla dello Jonio, e in ogni piccolo comune con le sua storia e le sue tradizioni. Agitare lo spettro di una spinta campanilistica non serve ad un territorio che ha bisogno di avere una maggiore forza complessiva per affermare la sua dignità. Mi piace pensare ad una "Provincia Capoluogo" che possa essere tale in campo culturale, artistico e socio-economico, nella direzione di un rilancio di tutte le possibili attività e nella lotta contro la disoccupazione giovanile».

Ha già in mente la squadra degli assessori o preferisce non esporsi?

«Ho la fortuna di essere sostenuta da 8 liste composte da tanti candidati pronti ad un impegno amministrativo importante. Non mi piace pensare ad una squadra limitata a 8 o 10 assessori, ma ad un progetto che porteremo avanti tutti insieme valorizzando le migliori risorse per impegno e capacità. E poi ancora una volta sarà necessario avere un continuo confronto con la gente per comprenderne le esigenze ed orientare l'impegno amministrativo in tutte le direzioni possibili».

Dalla Gazzetta del Sud del 6 Aprile 2008

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Anche qui amici c'è da dire veramente poco. Anche qui i candidati , giusto per non dimenticarlo a noi lametini , ricordano esempi di isolamento e bistrattamento di Lamezia , come il concerto di Vasco Rossi tenutosi a Germaneto quando era evidente l'ottimale posizione di Lamezia per questo genere di eventi. Nella stessa intervista si derubrica le divisioni territoriali a spinte campanilistiche imposte dalle segreterie politiche. Sarebbe il caso che questi signori vadano più a fondo nelle loro analisi politiche. Se lo faranno scopriranno che i campanilismi e le divisioni nella provincia di Catanzaro provengono da lontano , e da tutte quelle politiche scellerate messe in atto dalla Provincia e dalla Regione , nei confronti dei territori Lametini. Insomma questa intervista conferma il succo delle precedenti. Parole , parole parole....

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