Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Illustrissimo Signor Presidente Napolitano,
La libertà è legata alla possibilità di potere scegliere da chi e come farci governare. In Italia oggi questa libertà è negata. Un popolo come il nostro non può ancora sottostare a queste regole che annullano uno dei diritti fondamentali del cittadino. Un uomo come Lei, che conosce il vero significato della democrazia e della libertà, può comprendere la nostra richiesta. Presidente, ci ridia il diritto ad un voto che ci consenta una scelta, non permetta che gli italiani vengano umiliati oltre da questa politica degli affari. A scriverLe sono un gruppo di donne e uomini, soprattutto un gruppo di calabresi, che continuano a credere nella Politica, nello Stato e nella possibilità di riscatto per la nostra Terra. “Il Comitato 7 maggio”, nasce in Calabria, nello scorso anno, dalla volontà di alcuni calabresi liberi e spinti dal desiderio di raccogliere idee, progetti e forze legate da uno stesso obiettivo: “Vivere in una regione dove è possibile creare e sperare nel futuro”. Il nostro Movimento, prende forma all’indomani di alcune prese di posizione del Consiglio regionale, improvvise, ingiustificate e indesiderate. La protesta si è accesa in tutta la Calabria, spontaneamente i cittadini e amministrazioni locali si sono ritrovate a protestare, accomunati dal senso della democrazia. Quelle persone, animate da un unico obbiettivo di giustizia, si stanno incontrando e unendo perché figlie della stessa Terra: la Calabria, l’Italia. Abbiamo la volontà di essere partecipi del nostro futuro, sappiamo che possiamo farcela. Possiamo riportare tutto nei canoni della politica vera se apriamo le porte alla verità, alla condivisione, alla solidarietà ma soprattutto se riportiamo al primo posto dell’attività politica il bene comune e non l’interesse del singolo o, peggio ancora, del malaffare. E’ ormai pensiero comune quello della gente di Calabria come prigioniera da catene impossibili da spezzare. Le maglie di queste catene intrecciano affari, politica, criminalità e disperazione, mali atavici e incancreniti, per i quali nessuna cura sembra avere effetto. E’ pensiero comune quello di pensare che i calabresi sono un popolo inerte, prono ad un destino amaro e sempre uguale, che lo vuole sottomesso e oppresso. Illustre presidente della Repubblica, noi del Movimento 7 Maggio, abbiamo sempre pensato che la Calabria non è fatta solo di oppressori e oppressi, possiamo e dobbiamo mettere la parola fine ad un vecchio e decrepito sistema che ci vuole come non siamo.Abbiamo bisogno del suo aiuto, Caro presidente Napoletano. La Politica è la strada della democrazia e noi intendiamo percorrerla rispettando il senso più alto della sua definizione, per rispettare storia e tradizione di una Terra di grandi donne e grandi uomini. La Calabria ha un cuore grande che pulsa con coraggio e continuare nella mortificazione non è da noi, gente che non si arrende. Il voto è un arma che la civiltà ci ha dato per difendere i nostri diritti ed è in tal modo che intendiamo utilizzarlo, ma come possiamo fare se non ci è data la possibilità di scegliere chi deve rappresentarci. Se si deve andare a nuove elezioni facciamolo rispettando la dignità e l’intelligenza degli elettori, liste “aperte e libere” perché il cittadino possa votare l’uomo o la donna che ritiene possa meglio rappresentarlo, e non soltanto il simbolo. Abbiamo il dovere ed il diritto di scegliere perché la Calabria è parte importante del futuro dell’intera nazione, il punto fondamentale della politica mediterranea. Una politica che deve abbassare il costo della stessa a vantaggio delle famiglie che oggi soffrono per mantenere i propri figli. Ecco cosa Le chiediamo con umiltà Signor Presidente
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