sabato 29 marzo 2008

E a 15 giorni dal voto la Cimmino vola nei sondaggi sul Web


Girano diversi sondaggi nelle segreterie dei partiti ma il movimento "Grandinetti per il Lametino" non ha certo le risorse per acquisirli e preferisce spendere le sue energie (e non solo) per stare il più possibile a contatto con la gente. Sul web però circolano diversi sondaggi in cui i "naviganti" lametini (e non solo) possono cimentarsi esprimendo la loro preferenza in merito alle prossime elezioni Provinciali. La cosa sorprendente , e da non credere, è che in questi sondaggi online, la passionaria dell'Autonomia schizza in vetta alla classifica delle preferenze , insidiando (e non di poco) i due grandi carrozzoni. Dai dati del sondaggio online lanciato dal sito lametino più cliccato (www.lameziaweb.biz) , risulta infatti che ad oggi la candidata della lista "Grandinetti per il Lametino" sfonda quota 27% , posizionandosi seconda dopo il candidato del Partito Democratico Pierino Amato , fedelissimo di Loiero , che arriva 33%. Surclassati gli altri candidati in corsa per la Presidenza della Provincia di Catanzaro. La cosa più curiosa è che terza nelle preferenze è la candidata del Popolo delle Libertà , erede della giunta Traversa uscente , che si ferma al 18% dei voti. Ricordiamo che questi sondaggi non hanno valore statistico e non hanno una campionatura ampia , ma forse siamo in presenza di valori indicativi , avendo partecipato al sondaggio pur sempre quasi 230 utenti , fino a questo momento. Ribadiamo comunque che il vero sondaggio lo effettueranno i Lametini il 13 e il 14 Aprile....nella speranza che votino davvero col cuore...e con la mente. saluti
Ps. per visualizzare al meglio i dati del sondaggio , cliccare sulla tabella


giovedì 13 marzo 2008

I dodici centurioni....

Ecco chi si presentanella lista del movimento "Grandinetti per il Lametino" a sostegno della presidente Michela Cimmino: Costantino Vaccaro (Sambiase Nord) assicuratore di 48 anni, Giovanni Ferraro (Nicastro Centro) medico chirurgo, Vittorio Longo (Sambiase Sud-Sant'Eufemia)Impiegato Asp di 48 anni , Vincenzo Gullo (Curinga-Jacurso-San Pietro a Maida) imprenditore edile di 30 anni, Antonio Sgro (Maida-Serrastretta-Pianopoli-Feroleto Antico) 25 anni studente in scienze dell'amminisrazione, Francesco Mancuso (Catanzaro Centro) Ingegnere e assessore al turismo a Lamezia Terme, Theresa Talarico (Nicastro Nord) 25 anni , del comitato "difendiamo il lametino" , Giuseppe Marino (Decollatura-Platania-Martirano-Martirano Lombardo-Conflenti-Motta Santa Lucia) Avvocato di 29 anni , Adriana Storace (Nocera T.- Falerna-Gizzeria-San Mango) insegnante di 44 anni, Mirella Atania (Nicastro Sud) dipendente Asp 60 anni, Natalia Francesco (Catanzaro) e Angelaluce Ritorto (Catanzaro) impiegata presso lo sportello Iat dell'aeroporto.

Manderemo un gladiatore a Catanzaro

«Mentre tutti gli altri ancora litigano sulle candidature a presidente, noi siamo qui a presentare la lista, perchè l'aspirante presidente l'abbiamo designata da oltre una settimana». Francesco Grandinetti è sarcastico, e nel suo studio dove primeggia una foto rigorosamente in bianco e nero di John Fitzgerald Kennedy, è attorniato dai dodici candidati al consiglio provinciale, e da Michela Cimmino che corre per la poltronissima di Palazzo di Vetro. Il leader ed i candidati dei movimenti autonomisti Lameziaprovinciaenonsolo e Difendiamo il Lametino non parlano in politichese difficile, si esprimono con linguaggio semplice e lineare: contano di ottenere circa 6.500 voti, cioè di raggiungere la soglia del 3%, in modo da conquistare un seggio alla Provincia. E sui futuri apparentamenti in caso di ballottaggio, e non solo? «Decideranno i nostri elettori, non vogliamo tradire il loro mandato come ormai si fa troppo spesso», dice la candidata a presidente Cimmino. Che spiega: «Al Capitol dopo il 14 aprile convocheremo per tempo chi ci ha votato, ed ognuno esprimerà un parere. È ovvio che sarà favorito il candidato a presidente che nel suo programma avrà maggiore considerazione per Lamezia ed il suo hinterland». Grandinetti parla fuori dai denti: «Se non riusciremo nel nostro intento la soluzione è una sola: ce ne andremo tutti a casa, e non parleremo più». Sarcastico anche nella presentazione dei candidati: «Sapete come chiamiamo il nostro candidato nel collegio di Catanzaro centro? Il Gladiatore». Corazza di ferro, elmo e scudo si presenta Franco Mancuso, assessore comunale al Turismo. Che non si dà per vinto, così come tutti gli altri candidati. La nuova formazione politica si chiama "Grandinetti per il Lametino" ed ha sette obiettivi fondamentali, primo fra tutti la creazione «immediata» dei Circondari del Lametino, Soveratese e Catanzarese, in attesa dell'istituzione della nuova Provincia lametina. Gli altri punti: lo sviluppo della rete stradale nell'hinterland, la metropolitana che da Catanzaro Lido deve passare dall'abitato prima di arrivare all'aeroporto, un consorzio universitario formato anche dai comuni vicini a Lamezia, il funzionamento del depuratore di San Pietro, la partecipazione della Provincia nello sviluppo dell'area ex Sir per sfruttarla in senso turistico e non strettamente industriale, infine un'edilizia scolastica di qualità anche per il comprensorio lametino. A sottolineare che il suo è «l'unico partito che si presenta alle elezioni provinciali rivendicando un ruolo del Lametino» è lo stesso Grandinetti. Che dei candidati dice: «Sono tutte persone normali, non abbiamo pensato a personaggi importantissimi, ma alla gente comune che quotidianamente vive in questa città e nei centri dell'hinterland». Infine il suo appello: «Lamezia sta morendo, una parte del suo comprensorio, quello del Basso Savuto è già rivolto a Cosenza, e i nostri parlamentari ci guardano con sufficienza, perchè sanno già di essere eletti in parlamento, con le liste bloccate che hanno ridotto gli elettori a non decidere chi scegliere. Perchè così scelgono loro».

martedì 4 marzo 2008

Ferro riprende quota. Tallini sosterrà il PdL?

Nel generale clima di incertezza sulle candidature alla presidenza della Provincia, riprende quota il nome di Wanda Ferro per il centrodestra. Quest'ultima è fortemente voluta da An e dall'ex presidente Michele Traversa. Ma su di lei potrebbe alla fine convergere anche una parte importante di Forza Italia. Tutto dipende dalle candidature alle Politiche, ancora in via di definizione.
Da chiarire la posizione del movimento di Mimmo Tallini, che sarebbe di nuovo orientato a sostenere il centrodestra. E anche l'Udc potrebbe concorrere al successo della candidatura Ferro, salvo l'irrigidimento su un proprio nome nel segno del divorzio definitivo con il Pdl di Berlusconi e Fini.
Intanto il direttivo cittadino di Fi di Lamezia Terme fa sapere che il suo candidato alla Presidenza della Provincia è ancora e sempre l'assessore uscente Pasqualino Ruberto: «Un volto giovane - dice il coordinamento lametino - che concretamente può avviare quel processo di rinnovamento di cui tanto si parla e di cui la politica avrebbe realmente bisogno». Da verificare se tale indicazione gode anche del sostegno degli azzurri catanzaresi. Sul punto potrebbero esservi delle sorprese.
Quanto alla candidatura alla presidenza della Provincia di Catanzaro dell'on. Ida D'Ippolito, «sarebbe questa un'opportunità importante - sostiene il direttivo - per la nostra città e l'intera Provincia, sia per l'esperienza politica ed amministrativa maturata, in un lungo e coerente percorso politico, sia per il forte senso di appartenenza dimostrato al partito di Fi, sia per il consenso elettorale avuto nelle precedenti competizioni elettorali, sia per il lavoro svolto come parlamentare. Ma vorremo ricordare che proprio per queste ragioni l'on. D'Ippolito verrà candidata al Parlamento».


(gazzetta del sud)

Pd, esclusi dalle liste i candidati di Loiero

Nel PdL il manager Santo Versace correrà per la Camera e tornerà a competere anche Zavettieri

Teresa Munari
ROMA

Definite le liste dei candidati con i quali il Partito democratico punta ai seggi di Camera e Senato per le politiche del 13 e 14 aprile, la novità che ieri sera rimbalzava da Roma in Calabria era la netta esclusione di tutti coloro che a vario titolo sono stati elementi fondanti del Partito democratico meridionale o che, nell'acclamazione del leader Veltroni, si sono schierati con componenti minoritarie come quella che fa capo a Rosy Bindi. Il risultato conseguito è comunque significativo. Per la prima volta le due parti maggiormente rappresentative del Partito democratico che domani a Lamezia ufficializzerà le candidature, si sono ritrovate pienamente d'accordo: saranno il viceministro degli Interni Marco Minniti e Luigi De Sena, già superprefetto e vice capo della Polizia, la testa d'ariete prescelta per sfondare alla Camera e al Senato e vincere sul Partito delle libertà che in Calabria scende in campo con personaggi del calibro di Gianfranco Fini e Nitto Palma, rispettivamente numeri uno alla Camera e al Senato.
Nel Pd escono dunque di scena Pietro Fuda e Marlina Intrieri per cedere il passo all'ex assessore regionale alla sanità Doris Lo Moro e al già senatore Cesare Marini (5 e 7 posto Camera), a Daniela Mazzucconi ex deputato lombardo piazzata in terza posizione al Senato prima di Dorina Bianchi (4)che precede il presidente della Camera di Commercio Paolo Abramo (5).
Più clamorose le novità che si annunciano, se confermate, nelle file del Pdl: alla Camera per esempio, insieme a Luigi Fedele che mantiene la sua leadership, correrà il famoso manager internazionale Santo Versace e tornerà a competere il già deputato Ps Saverio Zavettieri. (In verità il super assessore del Governo regionale di Chiaravalloti , interpellato, si schemisce e nega!). Il Pdl, certo di vincere, corre per 14 posti, riconfermati quindi tutti gli uscenti sembra che rientrino nelle schiere del Pdl calabrese sia il segretario nazionale del Pri Francesco Nucara che l'ex sottosegretario alla giustizia Iole Santelli, entrambi eletti, nella scorsa legislatura in Emilia Romagna. Fra le new entry ben quotati il presidente della Provincia di Catanzaro Michele Traversa e il segretario regionale di An Giovanni Dima, il che accorcia la coperta delle disponibilità facendo arrabbiare chi coltiva speranze come il sindaco di Siderno Figliomeni, mentre fa precipitare la proposta del coordinatore regionale Giancarlo Pittelli che sta spingendo per far entrare il suo Maurizio Vento, assessore esterno della Giunta Traversa. Tuttavia, sono le esclusioni operate dal Pd a far discutere. Passi infatti per gli aspiranti parlamentari proposti dal presidente Loiero come l'assessore regionale alle politiche agricole Mario Pirillo o il Presidente della Provincia di Vibo, Ottavio Bruni, dimessosi anzi tempo e forse senza le dovute garanzie, ma dalla rosa dei candidati è rimasto fuori persino il senatore Pietro Fuda, eliminato, sembra, per far posto a Paolo Abramo. Ma è fuori anche la deputata Marilina Intrieri, ufficialmente perchè pesca consensi nello stesso territorio di Dorina Bianchi, entrambe sono infatti di Crotone, ma è voce comune che la "bindiana" Intrieri stia pagando lo scotto di essersi mostrata meno allineata della Bianchi. In verità fra conferme e new entry di servizio, il Partito democratico non sembra aver piazzato ai primi posti chi in Calabria il consenso ce lo ha davvero. Per esempio è rimasto fuori anche il sottosegretario alla infrastrutture Luigi Meduri: una scelta probabilmente sofferta, tanto da indurlo a dichiarazioni non solo dignitose ma soprattutto collaborative verso Veltroni e verso tutto il Partito che nella XV legislatura ha servito da tecnico e non da parlamentare. Ma mentre Meduri ha il fegato di fare clamorosamente un passo indietro lasciando nella disponibilità del Pd il suo Know-how, Fuda no, Fuda è arrabbiato, altrochè! A tarda sera sembrava avesse già avuto proficui abboccamenti con il MPA di Lombardo, ma il parlamentare sidernese che con il suo voto ha più volte salvato la maggioranza al Senato, il senatore che per il suo stakanovismo rimarrà negli annali per aver registrato il più alto numero di presenze come titolare e come supplente nelle sette commissioni dove ha svolto il suo mandato, è davvero deluso e dice: «Con queste scelte il Pd conferma la Calabria come terra di conquista, un serbatoio per candidati che altre regioni non vogliono e che i calabresi non solo non conoscono, ma che non conosceranno mai !». Inutile sottolineare che con le sue scelte il Pd rischia di scavare un nuovo solco incolmabile. Il Presidente Loiero però nega, anzi non ne vuole proprio parlare. Ma è evidente il suo disagio, combattuto com'è, fra le pressioni dei suoi e quelle di tanti altri esclusi dal Pd, ex diessini o socialisti, che guardano a lui come chances vincente per entrare nell'agone. E non c'è dubbio che trattandosi di personaggi tutti molto radicati sul territorio, se si mettessero insieme, i voti li prenderebbero eccome. C'è anche da sottolineare che nelle liste del Pd, fatta salva la Lo Moro che alle ultime regionali si è potuta cimentare direttamente con l'elettorato, fra Camera e Senato solo Minniti, Marini e Bianchi hanno già potuto misurarsi con i voti di preferenze, mentre tutti gli altri uscenti, nella passata elezione erano un nome su una lista, e tali sono rimasti: un segno di penna e basta.


(gazzetta del sud)

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